Aikido e Bambini

Ognuno di noi come individuo, vale a dire “non divisibile”, unico, ha il dovere di contribuire in qualche misura al miglioramento della comunità in cui viviamo. In qualità di maestri di arti marziali, certamente quello che possiamo fare è rivolgere la nostra attenzione a quelle forze piccole, innocenti, ma al contempo grandi nella loro potenzialità, che corrispondono al “pianeta bambini”

di RINO BONANNO

E’ indubbio che la nostra società, con gli attuali accadimenti degli ultimi anni, vive momenti difficili se non oscuri e di incerta comprensione. Sembra che non ci sia un assestamento né sociale né individuale che possa soddisfare le spinte spirituali verso cui naturalmente gli esseri umani sono sospinti. Ognuno di noi come individuo, vale a dire ” non divisibile”, unico ha il dovere di contribuire in qualche misura al miglioramento della comunità in cui viviamo.
In qualità di maestri di arti marziali, certamente quello che possiamo fare è rivolgere la nostra attenzione a quelle forze piccole, innocenti, ma al contempo grandi nella loro potenzialità, che corrispondono al “pianeta bambini”… il mondo di domani, forse una società differente.
Certo lo sport, quello cosidetto minore, non asservito a logiche economiche e ad alti interessi in questo senso, privo di corruzione che tanto serpeggia altrove, può dare un contributo educativo notevole allo scopo che ci siamo prefissi: creare nel nostro piccolo i mattoni di un mondo diverso, più giusto affinchè risaltino cristallini i valori etici. Senza dubbio molti maestri di arti marziali hanno ben definita questa autoconsapevolezza, che li spinge con gioia ai sacrifici e alla pazienza che richiede l’educazione dei nostri piccoli allievi.
Il lavoro di noi maestri ha sempre presente un solo fine, curare certo il corpo, ma soprattutto l’autostima e la mente del bambino affinchè da adulti saranno persone oneste e sincere.
Vorrei a questo punto elencare quelli che sono i diritti dei bambini:
Diritto di divertirsi e di giocare
Diritto di vivere lo sport
Diritto di beneficiare di un ambiente sano
Diritto di essere trattato con dignità
Diritto di essere allenato e circondato da persone qualificate
Diritto di seguire allenamenti adeguati ai propri ritmi
Diritto di misurarsi con giovani che abbiano la stessa probabilità di successo
Diritto di partecipare a manifestazioni adeguate e gioiose
Diritto di partecipare in sicurezza e serenità
Diritto di avere tempi di riposo
Diritto di non essere un campione
Diritto di divertirsi e di giocare

L’ Aikido si può considerare come un complesso spartito musicale, la cui lettura consente al principiante un’interpretazione che agisce, in ultima analisi, sull’ intelligenza creativa, sulle emozioni e sulla rivisitazione dell’esperienza e del vissuto, modificando nel percorso lo status pregresso e influenzando la qualità del nuovo agire.
L’ Aikido è utile al potenziamento ed alla coordinazione delle qualità psicofisiche del bambino, concedendolo ad un rafforzamento progressivo della volontà e della concentrazione. Attraverso il laboratorio corporale, basato sulla espressività del movimento e sull’alibi marziale, utilizza la visualizzazione mentale, i colori ed i suoni, nonchè lo studio precipuo sui vari aspetti della relazione e del ruolo, educando così il principiante ad un corretto rapporto tra il riconoscimento della propria identità e la socializzazione.
Lavorando sui segmenti del gesto, così come su una partitura musicale, il bambino realizza un’azione efficace destinata al successo che implementa la sua consapevolezza e l’ascolto della propria energia in relazione all’evento esterno. Pensiamo all’ educazione dei bambini samurai di un tempo e come è attuale il tutto. Noi in Aikido non ci discostiamo troppo da ciò che segue:
C’è un modo di educare i figli dei samurai, come conviene alla loro classe sociale: per prima cosa bisogna insegnare loro ad essere coraggiosi sin da bambini.
Non si deve impaurirli o dir loro delle bugie neanche per scherzo. Se si diventa paurosi da piccoli, non si guarisce per tutta la vita.
Genitori imprudenti insegnano ai bambini ad avere paura dei lampi e dei tuoni e raccomandano loro di non andare al buio. E’ ancora più disastroso raccontare loro fatti paurosi per farli smettere di piangere.
Se si rimproverano troppo duramente i bambini finiscono per diventare timidi.
Bisogna educarli a non prendere brutte abitudini dalle quali è difficile liberarsi anche da adulti.
I bambini debbono imparare gradualmente un buon linguaggio e la cortesia, evitando l’avarizia e l’egoismo. Se nascono in una famiglia normale e ricevono una simile educazione, crescono in modo ideale. E’ naturale che i figli di genitori che non vanno d’accordo tra loro manchino di pietà filiale.
Anche gli animali e gli uccelli, fin dalla loro nascita, crescono imitando quanto sentono e vedono.
Per di più ci sono delle mamme insipienti che mettono in contrasto il padre con i figli. Quando le mamme amano in modo esagerato i loro bambini, cercano di proteggerli se vengono rimproverati dal padre. Tali madri col loro modo superficiale di vedere le cose si appoggiano ai figli confidando in loro per l’avvenire.

Copyright Rino Bonanno© 2012